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Cos’è, come funziona e a cosa serve Dropbox – GUIDA

by Giuseppe Campana Agosto 12, 2020, 2:23 pm 26 Views

Scopriamo cos’è e come si usa Dropbox, servizio di web storage per archiviare, proteggere e conservare i tuoi file. Consigli, indicazione e novità in arrivo per Dropbox 2018

Andrew, meglio conosciuto con il diminutivo “Drew”, Houston, classe 1983, aveva 24 anni ed era uno studente universitario quando inventò Dropbox, uno dei servizi cloud storage più amati e utilizzati in tutto il mondo, e sicuramente ancora non sapeva che sarebbe stato un successo planetario. Pare che il giovane Drew si dimenticasse sempre la penna USB all’interno della quale erano conservati i suoi file e gli venne, quindi, in mente di creare una sorta di grande “hard disk”, che non fosse allocato su un computer specifico ma su data center remoti a cui poter aver accesso da qualsiasi dispositivo e in qualunque momento.

Era il 2007 quando fu programmata in soli due giorni di alacre lavoro del giovane “enfant prodige”, almeno così la leggenda racconta, la prima versione di Dropbox, il performante e versatile cloud storage caratterizzato da sempre, e non certo a caso, dalla simpatica icona della scatola aperta.

A dire il vero bisogna dire che Drew non era un 24enne come gli altri, perché già fin dall’età di 5 anni aveva dimostrato un talento del tutto particolare per il coding e aveva già scritto le sue prime righe di codice sorgente, ma ciò non toglie che sia riuscito a creare il servizio di cloud storage attualmente più utilizzato dalle aziende di tutto il mondo, battendo concorrenti elaborati da giganti come Big G o Microsoft, tanto per citarne due che son noti a tutti.

Recentemente, inoltre, il servizio cloud creato da Drew Houston si è rinnovato e numerose sono le novità di Dropbox per il 2018, che riguardano sia i piani tariffari proposti sia le funzionalità, che risultano migliorate, sia una facilità di utilizzo più intuitiva, perché, come ha più volte dichiarato Drew nelle interviste, Dropbox ha convinto più di 500 milioni di utenti in tutto il mondo proprio perché è semplice da usare.

Cos’è e come funziona Dropbox

Cos’è

In un nostro vecchio articolo, avevamo cercato di introdurvi all’argomento: Dropbox, cos’è? Ma ripartiamo dall’inizio e spieghiamo bene a cosa serve Dropbox e perché è così utile. Si tratta di un sistema di archiviazione dati, foto, video, semplici documenti e, più in generale, qualsiasi contenuto digitale, su uno spazio Web che resta a nostra disposizione e sul quale possiamo conservare i nostri dati senza occupare la memoria del  pc, del tablet o dello smartphone. Si tratta, dunque di un servizio di cloud storage che consente di rendere molto più agile e snella la condivisione di file, permettendo l’accesso agli stessi ovunque ci si trovi e con dispositivi diversi.

Tra le funzionalità di Dropbox, infatti, oltre a quella di archiviazione dati, vi è la possibilità di sincronizzare tutti i dispositivi, scaricando il client software dedicato o l’App per gli smartphone, al fine di poter raggiungere i propri file archiviati sempre e ovunque.

Come funziona

Poter sfruttare le potenzialità di Dropbox è molto semplice, perché basta creare un account, compilando l’apposito form presente sul sito ufficiale. È sufficiente inserire pochi dati per avere accesso al proprio spazio di archiviazione dati.

A questo punto basta far partire il download gratuito di Dropbox, che installerà il software client sul pc o sul tablet e, se lo si desidera, l’App per lo smartphone e attivare la sincronizzazione. L’app dedicata è disponibile sia per dispositivi Android che per gli iOs.

Dopo queste azioni preliminari, necessarie per poter lavorare nel proprio spazio Dropbox in piena libertà, possiamo cominciare a organizzare la nostra “cartella”, che potrà essere gestita come una delle cartelle che abbiamo sul nostro pc, creando sottodirectory e nominandole a seconda dei file contenuti.

In ultimo è possibile condividere documenti e dati con altri utenti o inviando loro il link pubblico del file oggetto di condivisione o inserendolo nella cartella Public e indicando la mail del destinatario a cui lo vogliamo far arrivare.

Dropbox: costi e piani tariffari

Quanto costa utilizzare Dropbox? Volendo anche niente.

L’azienda adotta, infatti, una strategia commerciale oggi molto in voga, chiamata freemium, ovvero mette sul mercato due versioni del prodotto, la prima gratuita, seppur limitata in alcune funzionalità, la seconda più completa, ma a pagamento.

Nella sua versione base gratuita Dropbox offre 2 GB di storage, eventualmente incrementabili attraverso alcuni stratagemmi, come ad esempio invitare altri utenti a iscriversi, azione che fa aumentare di 500 MB la capacità del proprio archivio.

Se si utilizza Dropbox per lavoro, invece, e si necessita di funzioni più avanzate, come la possibilità di lavorare sui file anche offline, impostare date di scadenza per ii link condivisi o cancellare i file da dispositivi magari perduti, bisogna sottoscrivere un piano tariffario, da scegliere tra quelli disponibili.

Piani tariffari

Esistono due tipi di piani tariffari a pagamento, i primi dedicati ai singoli utenti, i secondi progettati per i team di lavoro.

Nella prima versione abbiamo:

  • il pacchetto Plus, che, con 9,99 € al mese mette a disposizione 1 TB di spazio, permette di accedere ai file anche offline e offre un servizio di assistenza prioritario via mail
  • il pacchetto Professional, invece, con 19,99 e al mese, propone tutte le funzionalità Dropbox del Plus e mette, inoltre, a disposizione strumenti di lavoro dedicati ai professionisti, come la cronologia dei file per 120 giorni o la possibilità di controllare i link condivisi, giusto per citarne alcune

Per i piani Dropbox Business, quelli dedicati alle aziende con più di tre utenti che devono utilizzare lo stesso account, esistono diverse possibilità di abbonamento.

Tra le novità di Dropbox per il 2018, una delle più significative riguarda l’aggiornamento dei prezzi di Dropbox Business e delle modalità di fatturazione, al fine di promuovere una migliore organizzazione lavorativa delle aziende che utilizzano questa utility.

Nello specifico sono tre i piani dedicati alle aziende, dallo Standard, il più semplice, che con 10 € al mese per utente collegato offre 2 TB di spazio di archiviazione e semplici strumenti di amministrazione, condivisione e collaborazione, alla versione Enterprise, che offre strumenti personalizzati e controlli di sicurezza avanzati, realizzati su misura per le esigenze dell’azienda.

Dropbox si rinnova: cosa è cambiato

Sono state apportate importanti novità per gli utenti Dropbox, prima fra tutte un nuovo sito Web Desktop, attraverso il quale è oggi molto più facile operare la archiviazione di dati e la condivisione di file, la ricerca e la categorizzazione di dati.

Tanto per cominciare il logo cambia e si stilizza, senza rinnegare le sue gloriose origini: la scatola aperta diventa un insieme di piani che si incontrano, a indicare la funzione di piattaforma aperta a tutti.

La barra degli strumenti diventa più intuitiva e mostra immediatamente, attraverso un efficace sistema di checkbox, le opzioni e i pulsanti per una più agile operatività. L’interfaccia appare più snella e interattiva: è, infatti, possibile sfogliare i file senza doverli aprire, al fine di velocizzare le operazioni di organizzazione lavorativa.

Se si hanno più account Dropbox si può ora passare facilmente da uno all’altro, utilizzando la barra posta in basso che mostra le miniature di tutti gli account.

Altra grande novità è Paper, una vera e propria area di lavoro condivisa per creare documenti raccogliendo i contributi di tutti. Un foglio bianco compatibile con Google, Docx, Excel e altri asset digitali; in effetti proprio questa anima indipendente e universale è la caratteristica principale che contraddistingue Dropbox fin dalle sue origini e lo differenzia dai servizi di web storage concorrenti, in qualche modo più limitati, non tanto nelle funzionalità, quanto nella compatibilità e nella libertà di condivisione. Basti pensare, per fare un esempio chiarificatore, che l’utilizzo di Google Drive, l’imponente servizio di cloud storage che fa capo a Mountain View, è strettamente connesso all’account Google.

Possiamo concludere dicendo che l’obiettivo dichiarato dai responsabili dell’azienda, che ormai si avvia ad essere quotata in borsa, è quello di svestire i panni di semplice servizio di cloud storage, per affermare la sua funzione di “spazio vivo” all’interno del quale i professionisti si incontrano.

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Pubblicato da Giuseppe Campana

Giuseppe Campana

Sono un appassionato di tecnologia e mi piace condividere con gli altri le notizie più interessanti del mondo Tech; collaboro con innumerevoli blog scrivendo articoli ed approfondimenti sulle nuove tecnologie, domotica, gaming e tutto ciò che riguarda il web.

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